Climatizzazione

                                               

I climatizzatori permettono il riciclo dell’aria, la filtrano e la purificano mediante filtri che eliminano odori e particelle sospese nell’aria. Sono in grado di deumidificare raffreddare e riscaldare l’ambiente.
Consentono di gestire le condizioni bioclimatiche di ambienti di qualsiasi dimensione, variando la potenza degli apparecchi installati e il numero degli elementi, regolandone il livello della temperatura e dell’umidità.
I climatizzatori fissi possono essere di tipo monosplit, cioè dotati di un solo apparecchio, o multisplit, cioè muniti di due o più apparecchi.
Sono costituiti da due elementi: un’unità interna, l’evaporatore, preposto all’aspirazione dell’aria dall’ambiente e alla successiva fase di deumidificazione e raffreddamento, e una esterna, il compressore, che scarica l’aria calda sottratta all’ambiente verso l’esterno.
L’evaporatore costituisce l’unità interna che mette in circolo l’aria trattata. Il compressore è invece l’unità esterna, non deve mai essere posizionato alla luce diretta del sole e può essere unico nel caso di impianti multisplit. I due elementi sono collegati da un tubo attraverso il quale scorre il fluido refrigerante.
Oggi la scelta di un climatizzatore fisso può adattarsi a tutte le esigenze di spazio; esistono climatizzatori a parete, a soffitto, ad angolo, a pavimento o a incasso.
I climatizzatori di tipo fisso possono anche essere di tipo canalizzato e a ventilconvettori.
Gli impianti canalizzati sono costituiti anch’essi da un elemento interno ed uno esterno collegati, a differenza dei sistemi multisplit, da veri e propri condotti per la distribuzione dell’aria solitamente inseriti all’interno di controsoffittature.
Gli impianti a ventilconvettori, meglio noti come fan-coil, invece, sono costituiti da elementi alimentati ad acqua capaci di produrre un flusso d’aria forzata, per mezzo del ventilatore di cui sono equipaggiati, ed emettere sia aria fresca che calda.          L’efficienza di un climatizzatore nel funzionamento a freddo è misurata dall’indice di efficienza elettrica “EER” (Energy Efficiency Ratio).
Ad esempio, un climatizzatore da 2500W (8530BTU/h) di potenzialità frigorifera nominale, che per ottenerli consuma 620W (di energia elettrica) nominali, ha un valore di EER pari a 2500/620 = 4,03.
L’efficienza di una pompa di calore è misurata dal coefficiente di resa “COP” (Coefficient Of Performance), dato dal rapporto tra energia resa (calore ceduto al mezzo da riscaldare) ed energia elettrica consumata.
Anche qui… Un climatizzatore da 3750W (12795BTU/h) di potenzialità calorifera nominale, che per ottenerli consuma 840W (di energia elettrica) nominali, ha un valore di COP pari a 3750/740= 4,46.
Più i valori di EER e di COP sono alti, e più l’unità di condizionamento dell’aria è efficiente.

SCOP e SEER, sono nuovi indici specifici che determinano il consumo energetico stagionale del nostro condizionatore. Tali parametri, infatti, tengono conto di diversi fattori come: le condizioni stagionali europee, le condizioni di progettazione di riferimento, il consumo di energia riferita ai diversi modi operativi, gli effetti della degradazione dell’efficienza energetica annuale, le correzioni dei coefficienti di efficienza stagionale e il contributo di un sistema di back-up (se del caso) nel calcolo dell’efficienza stagionale di un’unità in modo di riscaldamento.

SCOP o coefficente di prestazione stagionale, ci indica l’efficenza nel funzionamento in pompa di calore (sostituisce il vecchio COP), viene calcolato come il rapporto tra il fabbisogno annuo di riscaldamento e il consumo annuo elettrico per il riscaldamento.

SEER o efficenza energetica stagionale, ci indica l’efficenza nel funzionamento in freddo (sostituisce il vecchio EER), viene calcolato come il rapporto tra il fabbisogno annuo di raffreddamento e il consumo annuo di energia elettrica per il raffreddamento.